Temi portanti dell’installazione sono il corpo ed il paesaggio, esplorati in termini di rappresentabilità contemporanea: dalla progressiva interiorizzazione dello spazio esterno alla proiezione esteriore dei disagi e dilemmi corporei, da cui trarre un’analogia, tra l’inconoscibilità del paesaggio e l’inconoscibilità del corpo, con cui giocare.
I materiali scelti come cifra personale del lavoro sono legno e metallo, elementi con una forte simbologia: il legno a evocare la resilienza della natura, la capacità di essere flessibili e adattarsi o ri-adattarsi a fattori esogeni ma anche l’impellenza di dare ascolto ai propri bisogni, alla propria condizione identitaria. Il metallo a rappresentare il movimento energetico che permette di interiorizzare e … lasciar andare.
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